MEMORANDUM PER I DISTRATTI E GLI SMEMORATI



IN QUESTA PAGINA INSERIREMO TUTTO CIO' CHE IN QUESTI DUE ANNI E MEZZO HA DOVUTO SUBIRE LA NOSTRA CITTA' AFFINCHE' NESSUNO POSSA DIRE DI AVER , NUOVAMENTE, DATO IL PROPRIO VOTO A QUESTI SOGGETTI PERCHE' NON SAPEVA : E' UN ERRORE CHE NON POSSIAMO PERMETTERCI DI FARE PIU' SE VOGLIAMO CONSERVARE UN A MINIMA SPERANZA PER IL NOSTRO FUTURO IN QUESTA CITTA' E SE VOGLIAMO CHE I NOSTRI FIGLI NON DEBBANO ESSERE COSTRETTI AD ABBANDONARLA COME GIA' MOLTI HANNO FATTO

MISTERI INGLORIOSI e AVVOLTOI GLI AVVOLTOI DELLA SPECULAZIONE EDILIZIA A TUTTI I COSTI HANNO FATTO IL NIDO SU PALAZZO LUCARELLI. PROPRIO SOPRA L’UFFICIO TECNICO 
La storia delle grandi catastrofi che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi decenni ci ha insegnato che, per proteggere con efficacia la vita dei cittadini e il patrimonio delle comunità, occorre prevenire dedicando energie, risorse ma soprattutto molta attenzione alle scelte che possono pregiudicare l’equilibrio del nostro patrimonio ambientale, che possono modificare in peggio l’equilibrio aumentando la quantità di polveri nocive nell’aria, aumentando la cementificazione a dismisura come sta accadendo in questi anni, in questi mesi , in questi giorni nella nostra città. Le scellerate scelte politiche che hanno permesso e che permettono di costruire alveari in ogni dove ci porteranno tra breve verso il disastro ambientale. Immaginate cosa può combinare un “alveare” costruito nelle stradine intorno a corso Garibaldi o in via Albana, che contiene quaranta appartamenti che scaricano nelle fogne che sono state costruite anni addietro e progettate certamente per un numero inferiore di utenti; per non parlare delle auto che si riversano, i gas di scarico ecc. ecc. I costruttori, quasi tutti “stranieri” non si pongono il problema e il cerino acceso resta nelle nostre mani. Stiamo assistendo ad un assalto all’arma bianca da parte dei palazzinari e speculatori dell’agro Aversano che ormai bivaccano nell’ufficio tecnico del nostro comune. Radio Municipio ci comunica che finanche il “casalese”per antonomasia( su cui grava l’imputazione del 416 bis che gli è costato l’allontanamento dalle cariche politiche si è rifatto vivo) e pare che , accompagnato da un assessore che ha ereditato la sua funzione di terminale operativo per conto degli “imprenditori particolari” stia “a pensione” nell’ufficio tecnico. Tutti sanno, tutti vedono, tutti immaginano il finale del “pressing” su “firmafacile”. In questo momento per la scelta dei nostri amministratori, i palazzinari e gli speculatori hanno, come suol dirsi, ” via nova tutta scesa” perché? perché il piano regolatore che attualmente dovrebbe indicare le diverse aree di intervento, secondo le interpretazione di qualche tecnico è troppo vecchio e quindi si può spesso aggirare; il nuovo piano regolatore che è costato una cifra spropositata e redatto cinque anni or sono,(sindaco Iodice) non è stato mai approvato, anzi non è mai arrivato al consiglio comunale e viene annoverato come uno dei misteri ingloriosi di S.Maria CV. Ci siamo avviati verso un annunciato disastro ambientale. Le migliaia di tonnellate di cemento che si sono abbattute e si stanno abbattendo sulla nostra città pregiudicheranno, certamente, l’uso del territorio alle prossime generazioni, l’insostenibilità di quanto sta succedendo senza una seria visione urbanistica è sotto gli occhi di tutti. Il grande giornalista FELICE CAVALLARO scrive sul corriere della sera di qualche giorno addietro:<< I cittadini non capiscono da soli se si può o non si può edificare sopra il letto di un torrente tappato, dovrebbero comunque trovare sindaci e Regione, Genio civile e Protezione civile, magistrati e carabinieri, tutti schierati a dire no, anziché rilasciare licenze, approvare deroghe, omaggiare sanatorie e chiudere gli occhi per aprirli solo davanti all’apocalisse
Donato Di Rienzo Segretario Democrazia Cristiana 7/10/2009
Le ragioni di una scelta
Spesso  ci  è stato  chiesto e purtroppo ancora ci viene chiesto,  come mai caparbiamente continuiamo ad avversare quest’amministrazione che abbiamo contribuito fortemente a far eleggere. Ed ancora più insistentemente ci viene domandato come mai abbiamo deciso di appoggiare la candidatura di un anonimo personaggio, rifilatoci da Stellato..
Tali quesiti ci hanno fatto comprendere che è necessario spiegare ancora una volta ciò che ci ha condotto fino alle elezioni del 2007 e poi alle odierne vicende.
La decadenza e la prostrazione in cui è stata scaraventata S. Maria C.V. dalle amministrazioni targate Iodice  e, soprattutto,  la pressante richiesta dei cittadini, memori che la loro città  grazie all’impegno costante  dei  tanti democratici cristiani , era stata un tempo  considerata un modello non solo per l’intera provincia ma finanche a livello nazionale, ci ha spinti a tentare di ricreare quelle stesse condizioni che avevano prodotto sviluppo e benessere.
S. Maria C.V. ,era infatti divenuta in pochi anni il faro della provincia di Caserta perché sempre all’avanguardia nel settore dei servizi pubblici e sociali venne  infatti dotata di scuole di ogni ordine e grado, perche’ grazie ad una oculata gestione del territorio furono costruiti migliaia di appartamenti a prezzi agevolati e accessibili che consentirono di sottrarre alla vergogna delle topaie, delle stalle, dei tuguri migliaia di nostri concittadini, perche’ venivano continuamente migliorate o implementate strade, piazze, centri civici ed impianti sportivi quali la piscina e lo stadio del tennis , fu aumentato  a  dismisura  il patrimonio comunale consistente  prima nel solo teatro Garibaldi,  oltretutto pignorato.
Tra le tantissime  opere che quelle amministrazioni, targate  SCUDO CROCIATO hanno  attuato non si possono sottacere  il nuovo  Tribunale , le tre facolta’universitarie, e lo svincolo autostradale quasi del tutto terminato e poi abbandonato per anni quando la D.C. e’ stata dissolta. Importantissimo ancora fu soprattutto il sottopasso realizzato con i soli risparmi comunali, senza attingere a nessun finanziamento, che permise finalmente ai residenti del quartiere di Sant’Andrea di sentirsi pienamente sammaritani, non più separati da una sbarra dal centro cittadino.
Tutto ciò potè avvenire grazie al corale lavoro di tanti democristiani che si impegnarono costantemente per attuare le opere programmate e per mantenere le promesse fatte ai propri elettori. La perfetta sintonia di impegno e fiducia creatasi negli anni con i sammaritani permise alla D. C. sammaritana guidata, in qualità di segretari, dal 1948 al 1953 da Antimo Valentino ,dal 1953 al 1969 da Giuseppe Santonastaso ,e dal 1969 al 1993 da Nicola Di Muro di esprimere  valenti Sindaci tra i quali ricordiamo il Dott. Simmaco Mainardi( durante l’epoca della industrializzazione Italtel/Tabacchificio),l’ing. Giuseppe Santonastaso, il prof Avv. De Francesco, il dott. Silvio Mirra, il prof. Caiati, il Dott. Giuseppe Cappabianca, il prof Calabritto, il prof Mercorio e il Dott. Prisco Zibella; Consiglieri ed assessori provinciali Troianiello e Palladino, Presidente della Provincia Troianiello; Deputati regionali Giuseppe Santonastaso e Francesco Lamanna che fu anche assessore e vice presidente regionale e ancora euro parlamentare deputati e senatori ,tra i quali il prof De Michele, il sen Giacinto Bosco, Antonio Vitale, Manfredi Bosco,uomini di governo come  Giacinto Bosco sottosegretario e poi ministro, Santonastaso e Manfredi Bosco sottosegretari,
Tutti insieme pur non mancando i contrasti e le differenze di idee, contribuirono, ciascuno per la propria parte, al bene della collettività e all’accrescimento del valore della città che misero sempre al di sopra delle mire personalistiche  tralasciando invidie o rancori di sorta.
Per questo motivo abbiamo proposto, soprattutto, ai figli di coloro che avevano già una volta contribuito alla crescita della città, di impegnarsi alla pari dei loro genitori in un progetto di rinascita di S.Maria C.V., ma affinchè  un simile progetto potesse avere successo c’era bisogno di una guida.
Avendo avuto, fin dal   1975, un costruttivo e rilevante apporto nell’attuazione delle moltissime  iniziative intraprese per migliorare la citta’, da Franco Lamanna, nostro parente, credemmo di individuare quella guida proprio nel cugino di questi, Giuseppe Stellato,  nel quale credevamo di poter riporre la stessa fiducia.
Essendo convinti che gli impegni presi vanno rispettati ad ogni costo , (questo è, infatti ,il motivo per cui ci veniva rinnovata puntualmente la fiducia dall’elettorato),pensavamo di avere a che fare con persone del nostro stesso stampo .
Purtroppo la guida prescelta (garante degli accordi presi) si è rivelata essere un misero simulacro imbiancato, che ha subito traditi gli impegni e gli accordi pre-elettorali permettendo che venisse continuato lo scempio e lo sfruttamento della città ad opera di quegli stessi soggetti dai quali diceva di volersi distinguere ed allontanare ,e  che,  durante la precedente consiliatura  avevano costretto  Iodice a dimettersi per evitare la commissione di accesso. Quando ci siamo resi conto che cio’ che si preparavano a fare era continuare, contrariamente a quanto ripetutamente sbandierato in campagna elettorale,  i progetti precedenti  di dannosa cementificazione  della città, agevolare la costruzione di centri commerciali nei siti dove avrebbero dovuto impegnarsi invece a riportare imprese e lavoro, dissanguare le tasche dei sammaritani con tasse gonfiate a causa di contratti svantaggiosi per il comune e degli sprechi sistematici in favore dei loro accoliti, abbiamo  preso la nostra irrevocabile  decisione di lasciare la poltrona di vicesindaco e assessore per essere liberi di ostacolare  denunciare e condannare  in ogni modo  cio’ che non condividevamo e non condividiamo . Molto presto, troppo presto  anche coloro che avrebbero dovuto, sulle orme dei loro genitori, dare vita a quella nuova e vigorosa squadra di volenterosi per la  nuova rinascita della città, hanno rinunciato al ruolo che si erano impegnati con voi e con noi a svolgere , ed invece di ergersi a tutori degli interessi comuni contro le pressanti  e insistenti  richieste di ambigui speculatori , si sono adeguati ai costumi  di coloro che già avevano con questi preso accordi
Essendo  presenti  al rione Iacp, ed agli incontri con i commercianti , con i disoccupati,e a  tutti quelli tenutisi  a S. Andrea e ancora  a quelli fatti con gli amici del Campo Sorbo e con i bisognosi di ogni quartiere di S. Maria C.V. , e avendo  purtroppo con la nostra presenza indotto i sammaritani a riporre la loro fiducia in questi  soggetti che si sono dimostrati tutt’altro che affidabili  non abbiamo potuto né voluto  sopportare di essere annoverati tra gli accattoni politici che oggi abbondano e inondano la scena politica sammaritana, non siamo a nostro agio  tra le tante banderuole e i camaleonti a pagamento, tra coloro che cambiano ogni giorno banda e musica a seconda delle proprie convenienze. Non  saremo ’mai  tra coloro che barattano il proprio passato solo per sedersi al tavolo di questi lupi famelici che divorano le spoglie di una citta’ gia’ selvaggiamente devastata
Abbiamo, doverosamente chiesto scusa a coloro che ci hanno votati credendo in noi e nel nostro programma, per non  aver  compreso se non quando era ormai troppo tardi, l’ inaffidabilita’  e  la malafede  di costoro che oggi, grazie soprattutto al nostro e  al vostro appoggio , possono  continuare a cancellare l’identita’ della nostra  millenaria citta’ e a mortificare la dignità dei suoi cittadini
La vostra e la nostra  fiducia è stata gravemente tradita da questi signori ma ciò non ci impedirà di continuare a lottare per cambiare l’attuale  situazione.
Cio’ che e’ avvenuto negli ultimi 15 anni ,ha mortificato e offeso il lavoro ed il sacrificio di tantissimi che con lungimiranza avevano sperato di aver lasciato ai propri discendenti una città dalla quale non ci sarebbe stato bisogno di fuggire per vivere in modo dignitoso.
Il rispetto e la profonda gratitudine per il lavoro che quegli uomini hanno svolto nell’interesse di S. Maria C.V.,.ci impedisce,oggi, di volgere lo sguardo altrove mentre vengono distrutti i loro sogni e le  loro speranze  . Ed è ,quindi ,particolarmente indegno e vergognoso che chi grazie a quella D.C.  ha potuto  godere di privilegi insperati , oggi invece di  ribellarsi alla puntuale  distruzione  della Città  sia diventato  l’emblema del voltagabbanismo dilagante e imperante e contemporaneamente la vergogna dei suoi vecchi amici di viaggio , che mai avrebbero tradito gli impegni e gli elettori.
Sentiamo  per tali motivi  sempre più forte il dovere di impegnarci affinché S. Maria C.V. torni ad essere quella culla di fermento culturale e commerciale, che merita di essere
Questa lezione che tanto ci sta costando non dovrà essere vana, il nostro obiettivo  futuro dovrà essere  quello di riuscire ad individuare quelle rare persone dotate di dignità e amore per la propria città che rifiutino  di  piegarsi ai compromessi, affinchè quel progetto  di rinascita di S. Maria C.V. possa essere  finalmente attuato seppure in ritardo.
Arch. Biagio Di Muro
2009:Annus Horribilis!
Purtroppo il 2009 che volge a termine sarà un anno davvero indimenticabile per i cittadini dell’antica Capua. Un anno in cui, in pratica, è successo di tutto e di più ma sempre in negativo; come se la crisi (economica, sociale, morale e politica) che investe la nostra amata città fosse diventata, a mano a mano, irreversibile. L’anno si apre con l’inagibilità del liceo classico ex scuola di Ingrao e da li a qualche mese gli studenti saranno costretti a peregrinare in altri edifici scolastici cittadini. Sempre a gennaio, si leva il grido di dolore dei genitori dei bambini della “Principe di Piemonte” ancora sprovvisti della mensa scolastica mentre, a distanza di poche settimane, finiscono in manette il consigliere comunale Roberto Adelini (oggi socialista) e l’assessore dell’Idv Pino Esposito che stabilisce un record da guinness dei primati: diventa ospite dell’albergo statale di San Tammaro appena una ventina di giorni dopo la sua super nomina a delegato del sindaco Giudicianni. A febbraio scoppia la bufera dell’abbattimento (davvero inutile e costato trentamila euro alle casse erariali) dei cipressi del nuovo cimitero. Il regime che disamministra Santa Maria Capua Vetere fa la voce grossa e invia in loco una pattuglia di caschi bianchi a identificare alcuni ambientalisti e finanche un consigliere comunale nell’esercizio delle proprie funzioni. Qualche giorno prima un grave atto di intimidazione: una donna viene “invitata” dagli addetti ai lavori del camposanto a farsi i fatti suoi mentre cerca di comprendere cosa sta accadendo nel cimitero. Questa intimidazione sarà la prima di una lunghissima serie. Politicamente si registra il passaggio di alcuni consiglieri comunali (Cimino, Vavuso, Viaggiano e Adelini) dalla maggioranza a una presunta opposizione targata Campania in positivo che fa riferimento al sindaco di Curti Ventriglia. A marzo iniziano i dubbi sul futuro dell’ex mulino Parisi, mentre diventa certezza assoluta che la vasta area dell’ex Tabacchificio (oltre 100 mila metri quadri) si trasformerà in un mega centro commerciale. E pensare che, nel lontano 1956, l’allora Amministrazione Comunale l’aveva acquistata dalla famiglia Fossataro per girarla all’Ati in cambio dell’assunzione della manodopera disoccupata dell’epoca. Ad Aprile le associazioni civiche (Rinascita Cittadina, risveglio Sammaritano e AbiTanti attivi) si rivolgono direttamente al prefetto Monaco per illustrargli le gravi irregolarità che si registrano nell’amministrazione della Cosa Pubblica e l’assoluta inagibilità democratica in città. Una protesta, dunque, densa di significati che, purtroppo, resterà lettera morta tranne qualche vago richiamo della Prefettura all’indirizzo di Giudicianni & soci. Pochi giorni dopo l’agronomo professor Mariano Di Rienzo rivela un dato strabiliante: “A Santa Maria C.V. il verde pubblico costa più che a San Remo, città dei fiori per antonomasia”. Ma il piatto forte accade qualche giorno dopo. Il parlamentare Milo (Mpa) rivolge una interrogazione per iscritto ai ministri dell’interno e della Giustizia, per avere notizie, tra l’altro:da più di tre anni gli organi inquirenti acquisiscono, mediante sequestro, documentazione amministrativa presso il comune di Santa Maria Capua a Vetere, provincia di Caserta, prevalentemente presso l'Ufficio tecnico comunale;gli organi di stampa, quasi quotidianamente, riportano notizie circa i reiterati illeciti amministrativi finalizzati aspeculazioni edilizie ed immobiliari, anche riferibili a personaggi coinvolti in vicende giudiziarie (spartacus 3); in sede di sedute di consiglio comunale si è addirittura parlato di tangenti che sarebbero state versate ad amministratori e dirigenti per il rilascio di concessioni edilizie e commerciali nonché per l'affidamento del servizio di riscossione tributi (successivamente revocato per decisione del Consiglio di Stato per vizi ed irregolarità); stranamente presso detto comune gli appalti sono quasi tutti assegnati alla stessa impresa, proveniente dall'agro aversano”.   Apriti cielo! Insorge il primo cittadino e con lui il segretario provinciale del Pd Enzo Iodice (ex sindaco sammaritano) e il consigliere regionale Giuseppe stellato che, in due diverse conferenze stampa, se la prendono con l’ex vicesindaco diccì Di Muro “reo di gettare fango sulla città”. Peccato che gli stessi, beneficiati in passato politicamente da Di Muro, non avranno nulla da dire quando scoppierà il bubbone delle tangenti targate Eurospin. E preferiranno tacere anche quando, prima l’ex cinema Politeama e, poi, l’ex Mulino Parisi saranno incendiati dolosamente. Silenzio anche sulle dichiarazioni del Procuratore capo Corrado Lembo che sbotta: “Santa Maria Capua Vetere è la cucina dei Casalesi”. Una affermazione, questa, perentoria del dr Lembo ma suffragata da una infinità di fatti e di illiceità, soprattutto nel settore urbanistico e dell’edilizia. A Luglio, poco dopo le dimissioni del consigliere Lopez dalla carica di capogruppo Pdl, si registra il punto più basso mai toccato dalla nostra città. Due energumeni, a volto scoperto, attendono sotto l’abitazione il consigliere di opposizione Gaetano Rauso e lo colpiscono violentemente intimandogli di “non scrivere più per il Popolo Sammaritano”. Rauso riceve la solidarietà delle associazioni e di alcuni partiti di minoranza. Il sindaco Giudicianni continua a tacere anche su questo terrificante accaduto, e né lui né i suoi assessori avverrtono la sensibilità di solidarizzare tramite manifesti murali con il povero consigliere di opposizione. Intanto, i socialisti di manifesti ne attaccano uno, contro “I seminatori di odio” ma guardandosi bene di affiggerne un altro contro “I seminatori di ribaltone” . Il manifesto socialista è dovuto all’aggressione al vicesindaco( del loro partito) Nicola Leone da parte di un ausiliare della sosta in fase di disoccupazione parziale. Ad agosto va in scena la querelle tra Stellato e Campochiaro a colpi di comunicati stampa. Il consigliere regionale chiede le dimissioni dell’ex assessore all’ambiente il quale risponde che “non se ne parla proprio” e prende , a sua volta, le distanze da uno Stellato isolato e futuro perdente. Settembre inizia proprio male: prende fuoco l’ex Mulino Parisi che, nelle intenzione dei disamministratori, dovrebbe diventare l’ennesimo centro commerciale con il corollario di alcune abitazioni. Per gli inquirenti nessun dubbio: l’incendio è di natura dolosa e fa il paio con quello dell’ex cinema Politeama che diventerà mega magazzine griffato Benetton. E così un altro pezzo della memoria storica sammaritana andrà a farsi friggere pur di permettere una grande speculazione cittadina nel cuore del centro storico. Intanto, insieme ai liceali del Nievio insorgono i lavoratori dell’ex Team Italia, la ditta appaltatrice delle pulizie per la Casa comunale, i due tribunali ed altro. Gli operai temono una ulteriore riduzione dello stipendio mensile che oscilla tra i duecentocinquanta e i trecento euro pro capite! Sempre durante lo stesso mese, l’urbanista Alfredo Di Patria prende carta e penna e si scaglia contro “il sequestro postumo di Palazzo Mariotti”, uno dei tanti esempi di faciloneria dell’edilizia locale nonostante la battaglia, di qualche tempo prima, intrapresa da sodalizi civici e singole personalità Ad Ottobre, si registra il mega flop delle primarie Pd (oltre duemila votanti in meno delle primarie veltroniane quando vi prese parte anche il gruppo Di Muro-Schettino-Rinaldi), mentre l’onorevole Zinzi “sfotte” Giudicianni e il centrosinistra sammaritano. “Per me- dirà il pro console di Casini in Campania – l’Amministrazione sammaritana è una amministrazione civica, senza coloriture politiche precise”. Insorge il sindaco, insorgono i democratici e, incredibile ma vero, anche i socialisti-ribaltonisti e i sedicenti comunisti di Prc accennano a qualche tiepida polemica. Ma è tutto inutile: poco dopo i “Quattro dell’Ave Maria” (Monaco Fabio, De Riso, Pardi e Vavuso) passano con l’Udc e si vanno ad accomodare tra gli scranni di maggioranza. Come se nulla fosse! A dicembre, ed è cronaca recente, due i fatti gravissimi che si succedono a pochi giorni l’uno dall’altro. Il primo è di natura politica: il sindaco Giudicianni confeziona un comunicato stampa in cui, testualmente, “prende le distanze dal consigliere regionale Stellato per il bene della città”: dando quasi ad intendere che il penalista rappresenta i il male della città o giù di li. Ad horas la risposta di Stellato che preannuncia una nuova stagione di politica al vetriolo , fatta di carte, dossier e rivelazioni altrimenti irrivelabili. Il secondo gravissimo episodio è inerente l’esplosione di un ordigno sul tettuccio dell’auto di famiglia dell’ex assessore Marciano schettino. Uomo onesto, amministratore oculato, già, in precedenza, destinatario di minacce velate da parte delle lobbies criminali-affaristiche che operano nella nostra città. Pochi giorni prima erano scesi in piazza i genitori degli alunni della “Principe di Piemonte”, alle prese con l’incredibile vicenda di una scuola pericolante da tempo nel disinteresse generale.  Dal POPOLO SAMMARITANO DEL 31/12/2009
         
 

Nessun commento:

Posta un commento