mercoledì 10 marzo 2010

I PICARI

Durante l’occupazione spagnola con questo termine venivano classificati coloro che agivano con furbizia per i propri interessi personali a discapito di chiunque. Nella vita politica cittadina potremmo individuare in questa definizione quattro candidati politici: Mirra, Di Monaco, Monaco, Maio.

Mirra Antonio non ha mai svolto attività politica attiva né si è adoperato in attività sociali per i poveri e le famiglie socialmente deboli, non ha mai avuto e non ha esperienza di vita politica sezionale di partito. Tutta la sua attività politica si può racchiudere con l’inizio sotto l’amministrazione Iodice e il continuo con l’amministrazione Giudicianni. Quali attività abbia svolto nell’interesse della città? Nulla, è riuscito con le due amministrazioni ad avere degli incarichi professionali. Il suocero ha rilasciato un parere per costruire all’interno dell’ex tabacchificio. E’sotto gli occhi di tutti che per quel parere nel tabacchificio il commercio è distrutto. Cosa può fare alla provincia? Tutelare il proprio orticello per una crescita personale a discapito di altri.

Fabio Monaco, un vero camaleonte e come tale è passato da una partito all’altro pur di rimanere a galla e attaccato alla poltrona. Alla fine pur di correre per una poltrona provinciale si è candidato in una lista civica. Nulla ha fatto per la città, né per le classi sociali più povere, si è dedicato anima e corpo alla creazione del centro commerciale naturale aiutando la distruzione dei commercianti nella città. Cosa può fare alla provincia? Tutelare il proprio orticello per una crescita personale a discapito degli altri.

Luigi Maio, si è dato da fare, è riuscito con le due amministrazioni Iodice e Giudicianni a costruire un campo da rugby, sopra un terreno la cui proprietà non è del comune e nemmeno sua. I soldi per costruire, il finanziamento per pagare l’impresa, il tecnico progettista, tutto a carico dei contribuenti, i quali alla fine dovranno pagare più tasse per questa opera che serve solo a Maio, al cugino tecnico che ha redatto il progetto e l’impresa amica che ha iniziato a costruire prima che arrivasse il finanziamento, tanto erano sicuri. Quale utilità di questa struttura per la città, i cittadini, i giovani? Nessuna, è utile solo all’assessore Maio e parenti. Si è candidato ala provincia, forse per costruire un campo da rugby in ogni comune della provincia. Dobbiamo augurarci che non usi lo stesso sistema adoperato per la nostra città. Come si può capire anche lui pensa al proprio orticello per una crescita personale a discapito degli altri.

Di Monaco Gaetano: un candidato eccezionale sotto tutti gli aspetti. Bisogna evidenziare che pur essendo anagraficamente giovane è in pensione, appartiene all’arma dei carabinieri, non conosciamo la rendita, ma deve essere molto alta visto che circola con auto di lusso e di grossa cilindrata, amministra beni familiari e ha la tendenza alla lottizzazione. Ha iniziato la campagna elettorale mobilitando persino il vaticano, ha aperto un comitato elettorale a piazza Mazzini e un altro nel rione Sant’Andrea. Non lesina sulle spese, il suo motto è essere eletto, non partecipare, le spese nella sua campagna elettorale sono un’offesa alla crisi economica in cui versano centinaia di famiglie del rione Sant’Andrea e dell’intera città. Guardando il suo dinamismo politico sembra imitare il sindaco di Curti e forse è un poco invidioso perché quello di Curti ha costruito cooperative edili nel rione Sant’Andrea, mentre lui pur essendo proprietario di terreno per parte di coniuge non riesce a costruire. Allora anche la candidatura alla provincia ha un senso, uno scopo, un fine. Però anche lui in questi due anni di amministrazione Giudicianni è riuscito ad attuare il passaggio da un partito all’altro segno che per lui non contano gli elettori, i cittadini, ma solo il suo interesse, il suo personalismo, il resto se non è finalizzato al suo potere non lo considera, queste sono le doti migliori di questo candidato. Non si è mai preoccupato di tutelare i disoccupati, né ha mai cercato di portare lavoro nella città, né di promuovere delle attività sociali per i più deboli. La sua è una politica di opportunismo clientelare, tesa a soddisfare i suoi interessi, i suoi familiari, i suoi amici. Gli elettori li usa, si serve di loro per scalare il potere politico. Nel rione Sant’Andrea non si è mai preoccupato di promuovere la costruzione di strade, di marciapiedi, di illuminazione pubblica. Meno vita sociale di aggregazione nel rione, più lui si fa forte. La sua politica ha come fondamento l’ignoranza degli altri, così riesce a superare tutto e tutti evitando di perdere la poltrona che elettori di un altro partito gli hanno regalato. Lui sa bene che alla provincia non sarà eletto per questo è l’unico ad essere candidato in entrambi i collegi, per barattare la somma dei voti per qualcosa di utile solo a lui. Questo candidato non pensa al proprio orticello ma ad un vero e proprio campo da coltivare in grande stile perché in fondo la pensione non è più sufficiente. Questi quattro candidati si presentano e sono giudicati per quello che hanno fatto alla città, disoccupazione, distruzione del commercio, abbandono delle famiglie deboli e non votarli è un obbligo morale e politico

Avv. Michele D’Abrosca

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