lunedì 22 marzo 2010

Il saluto di Rinascita cittadina a Pietro




Caro Pietro,

vivere il trantran consueto della nostra città senza di te mi ha dato un senso di smarrimento di fronte all'incertezza della vita umana.

La nostra non è stata un'amicizia fatta di frequentazioni, di intimità, ma sempre ho apprezzato il tuo grande amore per questa Città. Era un amore arrabbiato per gli scempi che le sono stati fatti ma, come sempre avviene per i grandi amori, l'amore che tu nutrivi non poteva essere cattivo, non poteva significare desiderio di distruggere, ma di far rivivere, di costruire.

Il tuo amore, la tua sensibilità di cittadino attento ti aveva fatto cogliere il grido di aiuto che la Città lancia ormai da molto tempo.

Questo tuo aver saputo cogliere la disperazione di una Città di cultura, di capacità politica e sociale ,di capacità commerciale, di storia, mi ha sempre fatto apprezzare il tuo indomito coraggio per la voglia di aiutare a capire il perché di tante storie , raccontando verità scomode e non gradite.

Oggi il tuo cuore forse non ha retto alle tante amarezze che hai provato di fronte alle perversioni di tanti voltagabbana, ma noi che siamo rimasti dobbiamo rimboccarci le maniche, sgombrare il cuore e la mente da rancori, da passioni mai sopite,da inutili esercizi di antica retorica di una dialettica che esprime solo un disagio politico e sociale e qualche volta finanche personale.

Il momento politico attuale è cruciale perché andremo a votare per esprimere i nostri Rappresentanti in Provincia e Regione, cioè gli uomini che per primi dovranno ridare dignità politica alla nostra Provincia, alla nostra Regione.

La propaganda elettorale, forse anche i nostri interessi personali ci potrebbero portare a fare scelte che poi peseranno sul nostro futuro.

Io, nel tuo nome, chiedo un atto di umiltà, un rigurgito di amore per questa Città: ritroviamo i nostri uomini e donne migliori, ritroviamo la consapevolezza dei nostri veri problemi, la volontà di uscire da questo clima avvelenato da ipocrisie , da tensioni, da falsi problemi.

Abbandoniamoci ai nostri impulsi migliori di civiltà civica e riprendiamo la consuetudine dei Partiti politici, delle Associazioni e di tutti quei laboratori di democrazia che pure ci sono a S. Maria ,ma che la disaffezione alla vera politica ha reso luoghi di sterile rappresentazione.

Il “Popolo Sammaritano” ci ricorderà sempre Pietro Feola , editore di questo “ giornalaccio”, unico organo informativo di tutte le cose che avvenivano nelle segrete stanze di un potere sciocco, di un potere che ormai non rappresenta più un mandato elettorale, un potere che ormai è diventato solo un datore di lavoro per pochi fortunati.

Il tempo che è scaduto per Pietro Feola può scadere anche per ognuno di noi e allora allontaniamoci dalle manie celebrative di un passato che deve costituire il nostro bagaglio propositivo per un tempo migliore, non un inutile fardello che appesantisce il nostro presente e può condizionare il nostro futuro.

Amare Santa Maria può significare anche sacrificare il nostro spirito di contestatori sempre e comunque, può anche significare cercare di ritrovare antiche amicizie, dissipare incertezze comportamentali nel rispetto del proprio dovere di cittadini .

Il tempo degli inciuci, dei veleni, dei rancori deve cedere il passo alla certezza che la Città potrà ritrovare il suo percorso, non per ritornare al passato, ma per costruire in presente nuovo, di progresso politico e quindi sociale, di soddisfazione della sete di bisogni reali dei cittadini sammaritani.

Pietro addio o forse solo arrivederci
Mariella Uccella ( Presidente Rinascita cittadina)

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